ciccio33 ha scritto: 21 set 2025, 9:49
D'accordo con veterano. Si può avere anche il miglior staff tecnico del mondo (che non è il nostro caso) ma se in squadra si è scarsi... Spero di no ma si annuncia un'altra stagione sulla falsariga della scorsa.
Quello che realmente mi preoccupa e che mi da la misura di quella che può essere la (in)competenza dello staff dirigenziale e dell'inesperienza del GM, è che erano / sono proprio convinti del buon lavoro fatto e del roster che hanno costruito.
Una Presidente in crociera che ha messo tutto sulle spalle di un GM ambizioso ma inesperto, che dsi è già parata le spalle da gennaio...
Un CdA mozzato e di comodo, senza rimpiazzi per timore che si sovvertano i poteri o le idee imposte dalla famiglia...
una società smarrita ed auto distruttiva!
Siamo alla 5 a giornata per dio!!! Aspettiamo almeno
Un attimo ..la fase difensiva x
Me è molto buona ed è già un gran passo avanti…. Offensivamente purtroppo ora siamo nulli e gli stranieri devono
Svegliarsi…alcuni anche adattarsi al
Gioco
Europeo (sgarbossa)… se su sgarbossa soero
Possa fare qualcosa, nutro grossi dubbi
Su perlini….. kupari ha una seria commozione cerebrale ed i
Tempi son sempre incerti …peccato perché se davanti avessimo 5 top stranieri + Simion fazzini thurkauf e Bertaggia, il
Top 9 sarebbe davvero
Buono …ma appunto…stranieri da imbroccare …qualcuno
Deve beh segnare ..e Bertaggia in prima o cormier (?????????????) in 2a non si possono vedere
Sabato sera per lunghi tratti abbiamo giocato meglio del Davos, seconda rete....vabbé a questi livelli. Secondo tempo dominato. Purtroppo vediamo la porta come il Ragionier Filini. Il nostro problema è creare occasioni da rete, il tempo che passiamo nel terzo avversario è ancora insufficiente. La linea Sanford-Fazzini decisamente bene.
Il tecnico svedese non punta il dito sui suoi stranieri: «Devono adattarsi, finché avranno questa etica del lavoro gli daremo tempo» Che nel pentolone del mercato stesse bollendo qualcosa, lo si è intuito anche a Davos. Dopo la partita, Janick Steinmann si è intrattenuto a lungo negli spogliatoi con Tomas Mitell. «È stato un normale debriefing post-partita», ha detto il tecnico svedese. «C’erano un paio di cose di cui volevamo discutere insieme. Il mercato? Non è un mio compito parlarne». Il coach svedese ha sorvolato, insomma, ma verosimilmente già sapeva dell’imminente arrivo di Linus Omark.
Mitell ha analizzato così la sconfitta di sabato: «Giocare a Davos è dura, soprattutto se vai sotto 2-0 subendo due reti sfortunate. Sono errori individuali che possono capitare e sui quali è inutile rimuginare. Nel primo intervallo ho parlato con Joren van Pottelberghe (che ha incassato il 2-0 da fondo pista, ndr.) e gli ho detto di dimenticare in fretta l’episodio. I ragazzi hanno reagito bene, con carattere, disputando una partita in crescendo. Nel complesso, ritengo che sia stata una buona gara da trasferta. A livello offensivo, però, dobbiamo fare di più, trascorrendo più tempo in zona d’attacco e soprattutto creando più occasioni da rete».
Il coach svedese si è detto tranquillo: «Perdere non piace a nessuno, ma sono contento della squadra. L’etica del lavoro c’è. Lo spirito di gruppo anche. Ci proviamo, giochiamo in modo strutturato. Ci difendiamo con ordine e ripartiamo bene con il disco, ma una volta superata la linea di metà pista non riusciamo ad essere incisivi. Ora dobbiamo fare il prossimo passo e segnare più reti. Purtroppo a Davos non ci ha aiutati neppure il powerplay: avremmo dovuto sfruttare almeno una delle quattro opportunità in superiorità numerica per riaprire la partita. In attacco servono più qualità e più disperazione». Il contributo degli stranieri a disposizione non è stato sufficiente, ad immagine di Sgarbossa e Perlini. Sabato anche Carrick ha pasticciato troppo, facendo partire tre «break» avversari. «Ci stanno provando», assicura Mitell. «Chi arriva per la prima volta dal Nordamerica ha bisogno di adattarsi al campionato svizzero. Finché mostreranno etica del lavoro e cercheranno di fare le cose giuste per aiutare la squadra, gli daremo il tempo necessario».
Io ho fiducia nello staff tecnico, nel lavoro che stanno facendo (che sarà lungo e pieno di ostacoli... chi pensa il contrario o è cieco o semplicemente un illuso!) e nel modo in cui la squadra crede in questo nuovo corso (i visi dei giocatori, il loro linguaggio del corpo e le parole delle interviste mi fanno pensare che qualcosa è davvero cambiato).
Bernie ha scritto: 22 set 2025, 12:45
Intervista a Mittel CdT odierno:
Mitell: «Dobbiamo crescere da metà pista in su»
Il tecnico svedese non punta il dito sui suoi stranieri: «Devono adattarsi, finché avranno questa etica del lavoro gli daremo tempo» Che nel pentolone del mercato stesse bollendo qualcosa, lo si è intuito anche a Davos. Dopo la partita, Janick Steinmann si è intrattenuto a lungo negli spogliatoi con Tomas Mitell. «È stato un normale debriefing post-partita», ha detto il tecnico svedese. «C’erano un paio di cose di cui volevamo discutere insieme. Il mercato? Non è un mio compito parlarne». Il coach svedese ha sorvolato, insomma, ma verosimilmente già sapeva dell’imminente arrivo di Linus Omark.
Mitell ha analizzato così la sconfitta di sabato: «Giocare a Davos è dura, soprattutto se vai sotto 2-0 subendo due reti sfortunate. Sono errori individuali che possono capitare e sui quali è inutile rimuginare. Nel primo intervallo ho parlato con Joren van Pottelberghe (che ha incassato il 2-0 da fondo pista, ndr.) e gli ho detto di dimenticare in fretta l’episodio. I ragazzi hanno reagito bene, con carattere, disputando una partita in crescendo. Nel complesso, ritengo che sia stata una buona gara da trasferta. A livello offensivo, però, dobbiamo fare di più, trascorrendo più tempo in zona d’attacco e soprattutto creando più occasioni da rete».
Il coach svedese si è detto tranquillo: «Perdere non piace a nessuno, ma sono contento della squadra. L’etica del lavoro c’è. Lo spirito di gruppo anche. Ci proviamo, giochiamo in modo strutturato. Ci difendiamo con ordine e ripartiamo bene con il disco, ma una volta superata la linea di metà pista non riusciamo ad essere incisivi. Ora dobbiamo fare il prossimo passo e segnare più reti. Purtroppo a Davos non ci ha aiutati neppure il powerplay: avremmo dovuto sfruttare almeno una delle quattro opportunità in superiorità numerica per riaprire la partita. In attacco servono più qualità e più disperazione». Il contributo degli stranieri a disposizione non è stato sufficiente, ad immagine di Sgarbossa e Perlini. Sabato anche Carrick ha pasticciato troppo, facendo partire tre «break» avversari. «Ci stanno provando», assicura Mitell. «Chi arriva per la prima volta dal Nordamerica ha bisogno di adattarsi al campionato svizzero. Finché mostreranno etica del lavoro e cercheranno di fare le cose giuste per aiutare la squadra, gli daremo il tempo necessario».
Io ho fiducia nello staff tecnico, nel lavoro che stanno facendo (che sarà lungo e pieno di ostacoli... chi pensa il contrario o è cieco o semplicemente un illuso!) e nel modo in cui la squadra crede in questo nuovo corso (i visi dei giocatori, il loro linguaggio del corpo e le parole delle interviste mi fanno pensare che qualcosa è davvero cambiato).
Mi sa che ti stai trollizzando un po'. Pensa te, abbiamo preso due goal dal primissimo Davos su due (tre o quattro sul primo) errori individuali enormi. Per il resto abbiamo tenuto bene, abbiamo fatto più tiri di loro, ma siamo debolissimi...