Alessio Bertaggia: "NHL? Devo rimanere con i piedi per terra"
Il giovane talento ticinese che milita nel campionato nordamericano di WHL si sta mettendo in Luce con i Brandon Wheat Kings e parteciperà con la nazionale U20 ai Mondiali di categoria in Russia
di Christian Botta
LENZERHEIDE – Fra i tanti giovani talenti di hockey su ghiaccio che militano nel campionato nordamericano ce n’è uno in particolare che sta tenendo alti i colori del Ticino: Alessio Bertaggia. Il figlio del grande Sandro è un ticinese puro, nato e cresciuto a Lugano, dove ha fatto tutta la trafila della sezione giovanile, fino a esordire in Prima Squadra. In attesa di una futura chiamata in NHL, Bertaggia sta facendo faville con i Brandon Wheat Kings in Western Hockey League (WHL), una delle tre Leghe che rappresenta il massimo livello di hockey giovanile in Canada: negli ultimi due anni ha totalizzato la bellezza di 81 punti, 39 reti e 42 assist, in 91 partite. Il 19enne è inoltre uno dei punti fermi della Svizzera U20, con cui ha totalizzato 19 punti in 22 gare e parteciperà ai Mondiali di categoria che si terranno in Russia dal 26 dicembre al 5 gennaio. Attualmente è in ritiro pre-Mondiale a Lenzerheide.
Alessio Bertaggia, come ti trovi a Brandon?
“Molto bene e visto che è il mio secondo anno mi sono ormai ambientato, ho la mia routine giornaliera. La squadra è molto giovane e abbiamo conosciuto un inizio difficile, ma ora siamo in netta crescita. Per quanto riguarda la mia esperienza nordamericana sono veramente orgoglioso di avere avuto la possibilità di misurarmi con questo campionato. Consiglio a tutti i giovani che hanno anche solo la minima possibilità di provare questa avventura di coglierla al volo. È un'esperienza molto ricca e ti forgia il carattere".
Quanto ti manca Lugano?
“Moltissimo. Lugano è il posto più bello che esista, visto che ci sono nato, cresciuto, ho la mia famiglia e tutti i miei amici d’infanzia. Ritornare anche solo per qualche giorno è sempre bellissimo. Il mio desiderio più grande però, è quello di diventare un professionista di hockey e questo comporta molti sacrifici, come lo stare lontano dai propri affetti. È la vita che ho scelto e sono disposto a tutto per arrivare il più lontano possibile”.
...il tuo futuro è quindi al 100% in NHL?
“È un gran passo. Mi piace sognare ma devo rimanere con i piedi per terra, devo ancora capire quali sono le mie reali opportunità. Credo comunque che per i prossimi tre anni dovrò lavorare duramente, perché fino a quel momento le possibilità di andare in NHL saranno basse. Devo ancora migliorarmi molto, soprattutto a livello fisico vista la mia statura. Se un giorno dovessi ricevere questa chance dovrò farmi trovare pronto”.
Sempre più giovani elvetici si distinguono in nordamerica. Che rapporto hai con loro?
“Con diversi giocatori dell’U20 che sono in nordamerica ho contatti. Siamo molto legati e quando ci ritroviamo per i campi di allenamento con la Nazionale siamo molto contenti di rivederci. Con Tim Bozon per esempio mi sento molto spesso, soprattutto in skype”.
Parteciperai ai Mondiali in Russia con la U20 e siete molto forti. Dove potete arrivare?
“Sono molto contento di far parte di questo gruppo, anche se non devo abbassare la guardia e continuare a lavorare per guadagnarmi la fiducia. In squadra abbiamo degli elementi importanti, visto che, oltre ai giovani che provengono dal nordamerica, diversi giocatori sono già in pianta stabile in squadre svizzere di LNA, mentre altri giocano in Svezia. Abbiamo una bella squadretta, speriamo di fare un buon torneo”.
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