
Alessio Bertaggia
Moderatore: Thor41
Re: Alessio Bertaggia
non ha 18 anni, chi firma? Sandro? 

Re: Alessio Bertaggia
Anche l’HCL punta sui giovani
Non solo l’Ambrì: un contratto di un anno per Alessio Bertaggia. Lo abbiamo intervistato per voi
Di lui dicono che è simpatico, schietto e lavora sodo… Forse parla un po’ troppo negli spogliatoi. Ora però Alessio Bertaggia, classe 1993 e figlio d’arte, può anche permetterselo grazie alla firma di un contratto di un anno firmato con l’HCL. Questa mattina per la prima volta si è raccontato in conferenza stampa.
Alessio, complimenti per questo ingaggio, sei contento?
Si, mi fa molto piacere. La decisione della durata del contratto è stata presa insieme alla società. Credo che per un giovane un contratto di breve durata sia molto più stimolante.”
Nel tuo contratto c’è una clausola particolare che ti permette di lasciare la squadra nel caso di una chiamata in NHL. È questo il tuo sogno e il tuo obiettivo?
“Sono stato in America l’anno scorso per la prima volta, non avevo mai giocato su una pista più piccola. Ero con altri ottanta ragazzi, è stata un’esperienza dura ma ho avuto la possibilità di vedere in azione giocatori prime scelte nel draft. Ovviamente giocare in NHL è il sogno di tutti e per le mie caratteristiche di giocatore potrebbe essere la scelta giusta tra 4 o 5 anni. Nel frattempo mi accontento di seguire le partite in televisione.”
A proposito di America, sei stato chiamato dalla nazionale Under 20, poi non sei andato al mondiale. Cos’è successo?
“In teoria non dovevo nemmeno partecipare al campo di allenamento. Prima sono stato convocato ma poi mi hanno tagliato. Sulle motivazioni che mi hanno dato posso essere d’accordo o meno. Ma ero comunque un anno in anticipo. Spero nell’anno prossimo.”
Come hai vissuto il tuo debutto nel massimo campionato svizzero?
“È stato davvero strano, un attimo prima ero in tribuna a tifare e l’attimo dopo ho ricevuto la chiamata da Bozon: assolutamente non me l’aspettavo. Ho esordito la primissima partita di campionato contro lo Zurigo e ho fatto del mio meglio, spero di continuare così.”
Prima giocavi nella squadra Élite, com’è cambiato il rapporto con i tuoi vecchi compagni partite ora che giochi in prima squadra?
“Chiaramente sono rimasto l’Alessio di prima, i compagni non mi guardano con occhi differenti. Però in Élite mi esprimo in modo più offensivo, se commetto qualche errore so che non è così grave.”
Passiamo alla tua vita privata, tuo padre ha influito sulla tua scelta?
“A dire il vero fino all’età di dieci anni giocavo anche a calcio, facevo l’attaccante. Ho giocato anche nel Porza e nell’Origlio/Ponte Capriasca. Poi ho dovuto compiere una scelta. Ora sono all’ultimo anno di apprendistato presso la Cablecom SA e devo dire che l’azienda mi aiuta molto, soprattutto per quanto riguarda la flessibilità degli orari a causa dei miei allenamenti mattutini. Mio padre mi è stato di grande aiuto, mi ha sempre offerto ottimi consigli. Nonostante sia stato allontanato dall’HCL non è cambiato nulla: un allenatore quando accetta un incarico sa benissimo che decisioni di questo genere possono essere prese.”
Cosa ne pensi della difficile situazione in classifica della tua squadra?
“Purtroppo stagioni come questa capitano a squadre di tutto il mondo. L’importante secondo me è continuare a lavorare sodo e a dare il massimo. Anche perché non si può mai sapere cosa ti riserva la vita: l’anno prossimo magari arriverà un nuovo allenatore e sarò di nuovo in tribuna.”
Hai subito un infortunio, ti sei ripreso?
“Mi sono procurato una forte contusione a Zuchwil, in un’amichevole contro la Germania. Ora però sto meglio, mi sono ripreso completamente.”
Com’è l’ambiente negli spogliatoi dell’HCL?
“Il mio posto è vicino a Flavien Conne, lui mi aiuta molto, ma in generale tutti i ragazzi mi sostengono, nessuno mi insulta o ha brutte parole per me, cercano di incoraggiarmi.”
Cosa ne pensi del possibile arrivo di Del Curto?
“Mi farebbe chiaramente piacere, so che si serve molto dei giovani e anche come mentalità andrebbe bene con la mia tipologia di giocatore. Tuttavia, nonostante non abbiano grande esperienza, mi trovo bene anche con Mike McNamara e Patrick Fischer, hanno delle buone idee e devono continuare con il lavoro che stanno facendo.”
Quali sono i tuoi propositi per quest’anno?
“Sicuramente dovrò potenziare i miei punti deboli ma anche quelli forti. La mia priorità è quella di prendere un po’ di peso e aumentare la mia massa muscolare per compensare con l’altezza.”
Da www.ticinonews.ch
Finalmente hanno intervistato anche lui...
Non solo l’Ambrì: un contratto di un anno per Alessio Bertaggia. Lo abbiamo intervistato per voi
Di lui dicono che è simpatico, schietto e lavora sodo… Forse parla un po’ troppo negli spogliatoi. Ora però Alessio Bertaggia, classe 1993 e figlio d’arte, può anche permetterselo grazie alla firma di un contratto di un anno firmato con l’HCL. Questa mattina per la prima volta si è raccontato in conferenza stampa.
Alessio, complimenti per questo ingaggio, sei contento?
Si, mi fa molto piacere. La decisione della durata del contratto è stata presa insieme alla società. Credo che per un giovane un contratto di breve durata sia molto più stimolante.”
Nel tuo contratto c’è una clausola particolare che ti permette di lasciare la squadra nel caso di una chiamata in NHL. È questo il tuo sogno e il tuo obiettivo?
“Sono stato in America l’anno scorso per la prima volta, non avevo mai giocato su una pista più piccola. Ero con altri ottanta ragazzi, è stata un’esperienza dura ma ho avuto la possibilità di vedere in azione giocatori prime scelte nel draft. Ovviamente giocare in NHL è il sogno di tutti e per le mie caratteristiche di giocatore potrebbe essere la scelta giusta tra 4 o 5 anni. Nel frattempo mi accontento di seguire le partite in televisione.”
A proposito di America, sei stato chiamato dalla nazionale Under 20, poi non sei andato al mondiale. Cos’è successo?
“In teoria non dovevo nemmeno partecipare al campo di allenamento. Prima sono stato convocato ma poi mi hanno tagliato. Sulle motivazioni che mi hanno dato posso essere d’accordo o meno. Ma ero comunque un anno in anticipo. Spero nell’anno prossimo.”
Come hai vissuto il tuo debutto nel massimo campionato svizzero?
“È stato davvero strano, un attimo prima ero in tribuna a tifare e l’attimo dopo ho ricevuto la chiamata da Bozon: assolutamente non me l’aspettavo. Ho esordito la primissima partita di campionato contro lo Zurigo e ho fatto del mio meglio, spero di continuare così.”
Prima giocavi nella squadra Élite, com’è cambiato il rapporto con i tuoi vecchi compagni partite ora che giochi in prima squadra?
“Chiaramente sono rimasto l’Alessio di prima, i compagni non mi guardano con occhi differenti. Però in Élite mi esprimo in modo più offensivo, se commetto qualche errore so che non è così grave.”
Passiamo alla tua vita privata, tuo padre ha influito sulla tua scelta?
“A dire il vero fino all’età di dieci anni giocavo anche a calcio, facevo l’attaccante. Ho giocato anche nel Porza e nell’Origlio/Ponte Capriasca. Poi ho dovuto compiere una scelta. Ora sono all’ultimo anno di apprendistato presso la Cablecom SA e devo dire che l’azienda mi aiuta molto, soprattutto per quanto riguarda la flessibilità degli orari a causa dei miei allenamenti mattutini. Mio padre mi è stato di grande aiuto, mi ha sempre offerto ottimi consigli. Nonostante sia stato allontanato dall’HCL non è cambiato nulla: un allenatore quando accetta un incarico sa benissimo che decisioni di questo genere possono essere prese.”
Cosa ne pensi della difficile situazione in classifica della tua squadra?
“Purtroppo stagioni come questa capitano a squadre di tutto il mondo. L’importante secondo me è continuare a lavorare sodo e a dare il massimo. Anche perché non si può mai sapere cosa ti riserva la vita: l’anno prossimo magari arriverà un nuovo allenatore e sarò di nuovo in tribuna.”
Hai subito un infortunio, ti sei ripreso?
“Mi sono procurato una forte contusione a Zuchwil, in un’amichevole contro la Germania. Ora però sto meglio, mi sono ripreso completamente.”
Com’è l’ambiente negli spogliatoi dell’HCL?
“Il mio posto è vicino a Flavien Conne, lui mi aiuta molto, ma in generale tutti i ragazzi mi sostengono, nessuno mi insulta o ha brutte parole per me, cercano di incoraggiarmi.”
Cosa ne pensi del possibile arrivo di Del Curto?
“Mi farebbe chiaramente piacere, so che si serve molto dei giovani e anche come mentalità andrebbe bene con la mia tipologia di giocatore. Tuttavia, nonostante non abbiano grande esperienza, mi trovo bene anche con Mike McNamara e Patrick Fischer, hanno delle buone idee e devono continuare con il lavoro che stanno facendo.”
Quali sono i tuoi propositi per quest’anno?
“Sicuramente dovrò potenziare i miei punti deboli ma anche quelli forti. La mia priorità è quella di prendere un po’ di peso e aumentare la mia massa muscolare per compensare con l’altezza.”
Da www.ticinonews.ch
Finalmente hanno intervistato anche lui...
Re: Alessio Bertaggia
Bravo alessio.. e cmq una buona posizione nel draft di quest'anno... al 19 posto per quello che riguarda l'europa...
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- Iscritto il: 29 ago 2010, 8:34
Alessio Bertaggia
Bravo anche a Sandro che nonostante quello che è capitato non ha influenzato negativamente la scelta del figlio
Re: Alessio Bertaggia
Bravo Alessio.. spero che non cambi mai idee sul suo futuro, e specialmente il suo spirito..
Forza giovani leve 


"Non può piovere per sempre.."
Re: Alessio Bertaggia
Io parlerei ogni tanto anche dell'altro giovane in rosa, ossia di Grassi. Infatti ultimamente mi sta piacendo abbastanza, ha il fisico e si fa rispettare, inoltre si mette al servizio dei compagni, passa molto il disco non essendo egoista. Secondo me può diventare sicuramente interessante, non sarà un fenomeno, ma non mi dispiace. Un parentesi mi sembrava corretto aprirla anche per lui...
Re: Alessio Bertaggia
prima non si poteva intervistare, roland aveva messo il vetociccio33 ha scritto:Anche l’HCL punta sui giovani
Non solo l’Ambrì: un contratto di un anno per Alessio Bertaggia. Lo abbiamo intervistato per voi
Di lui dicono che è simpatico, schietto e lavora sodo… Forse parla un po’ troppo negli spogliatoi. Ora però Alessio Bertaggia, classe 1993 e figlio d’arte, può anche permetterselo grazie alla firma di un contratto di un anno firmato con l’HCL. Questa mattina per la prima volta si è raccontato in conferenza stampa.
Alessio, complimenti per questo ingaggio, sei contento?
Si, mi fa molto piacere. La decisione della durata del contratto è stata presa insieme alla società. Credo che per un giovane un contratto di breve durata sia molto più stimolante.”
Nel tuo contratto c’è una clausola particolare che ti permette di lasciare la squadra nel caso di una chiamata in NHL. È questo il tuo sogno e il tuo obiettivo?
“Sono stato in America l’anno scorso per la prima volta, non avevo mai giocato su una pista più piccola. Ero con altri ottanta ragazzi, è stata un’esperienza dura ma ho avuto la possibilità di vedere in azione giocatori prime scelte nel draft. Ovviamente giocare in NHL è il sogno di tutti e per le mie caratteristiche di giocatore potrebbe essere la scelta giusta tra 4 o 5 anni. Nel frattempo mi accontento di seguire le partite in televisione.”
A proposito di America, sei stato chiamato dalla nazionale Under 20, poi non sei andato al mondiale. Cos’è successo?
“In teoria non dovevo nemmeno partecipare al campo di allenamento. Prima sono stato convocato ma poi mi hanno tagliato. Sulle motivazioni che mi hanno dato posso essere d’accordo o meno. Ma ero comunque un anno in anticipo. Spero nell’anno prossimo.”
Come hai vissuto il tuo debutto nel massimo campionato svizzero?
“È stato davvero strano, un attimo prima ero in tribuna a tifare e l’attimo dopo ho ricevuto la chiamata da Bozon: assolutamente non me l’aspettavo. Ho esordito la primissima partita di campionato contro lo Zurigo e ho fatto del mio meglio, spero di continuare così.”
Prima giocavi nella squadra Élite, com’è cambiato il rapporto con i tuoi vecchi compagni partite ora che giochi in prima squadra?
“Chiaramente sono rimasto l’Alessio di prima, i compagni non mi guardano con occhi differenti. Però in Élite mi esprimo in modo più offensivo, se commetto qualche errore so che non è così grave.”
Passiamo alla tua vita privata, tuo padre ha influito sulla tua scelta?
“A dire il vero fino all’età di dieci anni giocavo anche a calcio, facevo l’attaccante. Ho giocato anche nel Porza e nell’Origlio/Ponte Capriasca. Poi ho dovuto compiere una scelta. Ora sono all’ultimo anno di apprendistato presso la Cablecom SA e devo dire che l’azienda mi aiuta molto, soprattutto per quanto riguarda la flessibilità degli orari a causa dei miei allenamenti mattutini. Mio padre mi è stato di grande aiuto, mi ha sempre offerto ottimi consigli. Nonostante sia stato allontanato dall’HCL non è cambiato nulla: un allenatore quando accetta un incarico sa benissimo che decisioni di questo genere possono essere prese.”
Cosa ne pensi della difficile situazione in classifica della tua squadra?
“Purtroppo stagioni come questa capitano a squadre di tutto il mondo. L’importante secondo me è continuare a lavorare sodo e a dare il massimo. Anche perché non si può mai sapere cosa ti riserva la vita: l’anno prossimo magari arriverà un nuovo allenatore e sarò di nuovo in tribuna.”
Hai subito un infortunio, ti sei ripreso?
“Mi sono procurato una forte contusione a Zuchwil, in un’amichevole contro la Germania. Ora però sto meglio, mi sono ripreso completamente.”
Com’è l’ambiente negli spogliatoi dell’HCL?
“Il mio posto è vicino a Flavien Conne, lui mi aiuta molto, ma in generale tutti i ragazzi mi sostengono, nessuno mi insulta o ha brutte parole per me, cercano di incoraggiarmi.”
Cosa ne pensi del possibile arrivo di Del Curto?
“Mi farebbe chiaramente piacere, so che si serve molto dei giovani e anche come mentalità andrebbe bene con la mia tipologia di giocatore. Tuttavia, nonostante non abbiano grande esperienza, mi trovo bene anche con Mike McNamara e Patrick Fischer, hanno delle buone idee e devono continuare con il lavoro che stanno facendo.”
Quali sono i tuoi propositi per quest’anno?
“Sicuramente dovrò potenziare i miei punti deboli ma anche quelli forti. La mia priorità è quella di prendere un po’ di peso e aumentare la mia massa muscolare per compensare con l’altezza.”
Da http://www.ticinonews.ch
Finalmente hanno intervistato anche lui...
Re: Alessio Bertaggia
da tio.h
LUGANO – Per il Lugano la stagione recentemente conclusasi non è certo stata una delle più memorabili, con la seconda partecipazione ai playout della storia della società che ha chiuso un'annata fallimentare sotto molti punti di vista. Tra chi ricorderà questo periodo per molto tempo con positività c'è però Alessio Bertaggia che, quasi dal nulla, è riuscito a ritagliarsi un posto in prima squadra e a farsi valere in NLA grazie a delle convincenti prestazioni.
“La stagione per me è stata molto positiva – ha spiegato il giovane bianconero – anche perché all'inizio non avrei dovuto nemmeno essere nei quadri della prima squadra. Bozon mi aveva chiamato quando ero impegnato con la nazionale giovanile e mi ha convocato per il campo di allenamento ad Arosa. In quell'occasione gli è piaciuto come ho giocato e dunque mi ha permesso di continuare. Ora che tutto ricomincia, il mio primo obiettivo e di fare una buona preparazione estiva e confermare il mio posto”.
Alessio Bertaggia, hai avuto difficoltà ad ambientarti all'inizio?
“No, tutti gli altri giocatori mi hanno sempre aiutato ed inoltre io sono una persona che solitamente non ha problemi ad inserirsi in un nuovo ambiente. Una mano particolare l'ho ricevuta da Conne, dato che in spogliatoio mi era stato assegnato il posto di fianco al suo, ma anche altri come Domenichelli e Sannitz mi hanno sempre incoraggiato”.
Per te la stagione si è divisa in due, una prima parte dove tuo padre era assistente di Bozon ed una seconda dove non c'era più...
“Di differenze tra i due periodi non ce ne sono state molte, anche se quando mio papà era in società lo vedevo ogni giorno alla pista e nei dintorni. Quando purtroppo è stato allontanato effettivamente è avvenuto un cambiamento abbastanza brusco.... era una situazione strana ma con il tempo mi ci sono abituato”.
È stato difficile reagire in un contesto del genere?
“Se qualcuno decide di fare l'allenatore come professione sa sin dall'inizio che, dal momento che viene assunto, prima o poi può essere esonerato senza troppi complimenti. Questo è quanto è successo, ma poi come padre lui mi ha sempre sostenuto in tutto per tutto”.
L'anno prossimo entreranno in squadra altri due giovani... Qual'è il consiglio che puoi dare loro?
“Come esperienza direi che siamo quasi alla pari, anzi, Diego Kostner è forse più esperto di me. Sia lui che Simion sono due grandi amici e sono contento per loro, spero continuino a lavorare e non si accontentino di quanto raggiunto. La prima squadra è solo l'inizio”.
LUGANO – Per il Lugano la stagione recentemente conclusasi non è certo stata una delle più memorabili, con la seconda partecipazione ai playout della storia della società che ha chiuso un'annata fallimentare sotto molti punti di vista. Tra chi ricorderà questo periodo per molto tempo con positività c'è però Alessio Bertaggia che, quasi dal nulla, è riuscito a ritagliarsi un posto in prima squadra e a farsi valere in NLA grazie a delle convincenti prestazioni.
“La stagione per me è stata molto positiva – ha spiegato il giovane bianconero – anche perché all'inizio non avrei dovuto nemmeno essere nei quadri della prima squadra. Bozon mi aveva chiamato quando ero impegnato con la nazionale giovanile e mi ha convocato per il campo di allenamento ad Arosa. In quell'occasione gli è piaciuto come ho giocato e dunque mi ha permesso di continuare. Ora che tutto ricomincia, il mio primo obiettivo e di fare una buona preparazione estiva e confermare il mio posto”.
Alessio Bertaggia, hai avuto difficoltà ad ambientarti all'inizio?
“No, tutti gli altri giocatori mi hanno sempre aiutato ed inoltre io sono una persona che solitamente non ha problemi ad inserirsi in un nuovo ambiente. Una mano particolare l'ho ricevuta da Conne, dato che in spogliatoio mi era stato assegnato il posto di fianco al suo, ma anche altri come Domenichelli e Sannitz mi hanno sempre incoraggiato”.
Per te la stagione si è divisa in due, una prima parte dove tuo padre era assistente di Bozon ed una seconda dove non c'era più...
“Di differenze tra i due periodi non ce ne sono state molte, anche se quando mio papà era in società lo vedevo ogni giorno alla pista e nei dintorni. Quando purtroppo è stato allontanato effettivamente è avvenuto un cambiamento abbastanza brusco.... era una situazione strana ma con il tempo mi ci sono abituato”.
È stato difficile reagire in un contesto del genere?
“Se qualcuno decide di fare l'allenatore come professione sa sin dall'inizio che, dal momento che viene assunto, prima o poi può essere esonerato senza troppi complimenti. Questo è quanto è successo, ma poi come padre lui mi ha sempre sostenuto in tutto per tutto”.
L'anno prossimo entreranno in squadra altri due giovani... Qual'è il consiglio che puoi dare loro?
“Come esperienza direi che siamo quasi alla pari, anzi, Diego Kostner è forse più esperto di me. Sia lui che Simion sono due grandi amici e sono contento per loro, spero continuino a lavorare e non si accontentino di quanto raggiunto. La prima squadra è solo l'inizio”.
Re: Alessio Bertaggia
http://sport.rsi.ch/home/channels/sport ... fetto-in-W
Grande Bertaggino... buon sangue non mente!!!

Grande Bertaggino... buon sangue non mente!!!

