Gregory Hofmann

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ciccio33
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Re: Gregory Hofmann

Messaggio da ciccio33 »

Domanda domandina: La prossima stagione chi li segna i gol?
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dzurilla
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Re: Gregory Hofmann

Messaggio da dzurilla »

Fa bene ad andare a zugo, altro che soldi, lo capisco!!!
sampei
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Re: Gregory Hofmann

Messaggio da sampei »

ciccio33 ha scritto:Domanda domandina: La prossima stagione chi li segna i gol?
Zangger e Lammer e jörg! Easy no?
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ciccio33
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Re: Gregory Hofmann

Messaggio da ciccio33 »

sampei ha scritto:
ciccio33 ha scritto:Domanda domandina: La prossima stagione chi li segna i gol?
Zangger e Lammer e jörg! Easy no?

Easy easy... solo che loro 3 insieme non arrivano a farne neanche un terzo di quelli che fa Greg però va tutto bene. :help:
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joof
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Re: Gregory Hofmann

Messaggio da joof »

Hofmann, anche quando ha la febbre, giocando in una squadra che non si regge in piedi, gol: 20.

Lammer, giocando con la squadra in vetta, regolarmente in 1°/2° linea, gol: 1.
Zangger, giocatore che ha perso la fiducia dello staff sia a Zugo che a Losanna, gol: 4.
Suri, cara grazia che arriva almeno lui, l'anno prossimo sono 30 (anni), gol: 10.

:grave:
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dzurilla
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Re: Gregory Hofmann

Messaggio da dzurilla »

Auguri ad Hofmann per il proseguio della carriera
e complimenti vivissimi per la professionalità dimostrata,
Incurante di contratti, febbre, staff tecnico in confusione assoluta...
... Su di lui possiamo sempre contare, pattina, lotta, sprona in modo positivo i compagni e ,
non da ultimo, CONTINUA A SEGNARE!!!

Chapeau gregory, bravissimo, fatti e non parole!!!
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Sunmi
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Re: Gregory Hofmann

Messaggio da Sunmi »

dzurilla ha scritto:Auguri ad Hofmann per il proseguio della carriera
e complimenti vivissimi per la professionalità dimostrata,
Incurante di contratti, febbre, staff tecnico in confusione assoluta...
... Su di lui possiamo sempre contare, pattina, lotta, sprona in modo positivo i compagni e ,
non da ultimo, CONTINUA A SEGNARE!!!

Chapeau gregory, bravissimo, fatti e non parole!!!
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Under Ashes
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Re: Gregory Hofmann

Messaggio da Under Ashes »

Sunmi ha scritto:
dzurilla ha scritto:Auguri ad Hofmann per il proseguio della carriera
e complimenti vivissimi per la professionalità dimostrata,
Incurante di contratti, febbre, staff tecnico in confusione assoluta...
... Su di lui possiamo sempre contare, pattina, lotta, sprona in modo positivo i compagni e ,
non da ultimo, CONTINUA A SEGNARE!!!

Chapeau gregory, bravissimo, fatti e non parole!!!
StraQuotone :good: :good: :good: :good: :good: :good:
In barba a tutti i bambini dell'asilo mariuccia che hanno fatto il broncio quando ha firmato per un'altra squadra (non che a me non siano girate neh...) e che da quel giorno hanno detto "tanto a me non è mai piaciuto"
L'intelligenza sulla terra è costante. La popolazione in aumento.
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ciccio33
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Re: Gregory Hofmann

Messaggio da ciccio33 »

Under Ashes ha scritto:
Sunmi ha scritto:
dzurilla ha scritto:Auguri ad Hofmann per il proseguio della carriera
e complimenti vivissimi per la professionalità dimostrata,
Incurante di contratti, febbre, staff tecnico in confusione assoluta...
... Su di lui possiamo sempre contare, pattina, lotta, sprona in modo positivo i compagni e ,
non da ultimo, CONTINUA A SEGNARE!!!

Chapeau gregory, bravissimo, fatti e non parole!!!
StraQuotone :good: :good: :good: :good: :good: :good:
In barba a tutti i bambini dell'asilo mariuccia che hanno fatto il broncio quando ha firmato per un'altra squadra (non che a me non siano girate neh...) e che da quel giorno hanno detto "tanto a me non è mai piaciuto"
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Kriss
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Re: Gregory Hofmann

Messaggio da Kriss »

«Paura di sbagliare e nervosismo ci fanno solo male»
Il topscorer del Lugano Gregory Hofmann: «Ora conta più l’attitudine del gioco»


LUGANO - È stato l’eroe della serata di Rapperswil, Gregory Hofmann. Debilitato dall’influenza, quella partita non avrebbe nemmeno dovuto giocarla. E sarebbe magari anche stato più facile rimanersene al caldo sotto le coperte. Ed invece – per fortuna del Lugano – il topscorer bianconero ha intrapreso la trasferta, regalando con la sua rete a meno di cinque minuti dalla terza sirena tre punti preziosissimi alla squadra di Greg Ireland: «Già venerdì scorso contro gli ZSC Lions – spiega Hofmann – non stavo bene e non avevo di certo disputato una gran partita. Sabato mattina non mi ero allenato, ma quando ho visto che la febbre era scesa ho deciso di provarci. Non siamo primi in classifica e dobbiamo lottare tutti insieme. So qual è il mio ruolo in questo Lugano: c’era bisogno di me, ho fatto uno sforzo e sono stato ripagato con quella rete. I compagni di squadra hanno apprezzato che fossi andato in trasferta con loro e mi hanno fatto i complimenti per il gol. Mi piace pensare di aver dato un piccolo segnale a tutto il gruppo: dobbiamo lottare tutti insieme. Dalla prossima stagione affronterò una nuova avventura, ma fino a quando sarò qui darò il massimo del Lugano. Sono il primo a volere il bene di questa squadra e non mi tirerò mai indietro».

Quanto è stato importante per la vostra fiducia imporsi in casa dei sangallesi. Hai avvertito sensazioni positive durante questa settimana o è tutto come prima?

«No, no: la situazione cambia eccome dopo un successo. Abbiamo bisogno di punti e vincere su una pista comunque complicata come quella di Rapperswil ci ha fatto bene per preparare al meglio le sfide che ci attendono. Domani alla Cornèr Arena si tratterà di un confronto diretto, e quindi fondamentale, nella lotta per un posto nei playoff. Tre punti danno sempre e comunque fiducia: abbiamo però compiuto un solo passo nella giusta direzione, ora dobbiamo continuare così».

A dire il vero non avete disputato un partitone a Rapperswil, ma è davvero possibile giocare bene quando ci si trova con l’acqua alla gola?

«Siamo un po’ come nei playoff, dove non sempre vince la squadra che gioca meglio. In questo momento bisogna badare al sodo: sfruttare le occasioni da rete, proteggere il nostro portiere, andare dove fa male. Non siamo stati in grado di offrire un bel gioco in 33 partite, non ha senso pensare di farlo adesso. In questo periodo è molto più importante entrare in pista con l’attitudice giusta e crederci sempre e comunque. Si tratta di essere più affamati dei nostri avversari: chi vince più duelli vince anche le partite».

Ad attendervi c’è un calendario tutt’altro che semplice: dopo il Friburgo affronterete in trasferta e in rapida successione Berna, Bienne e Zugo. Non proprio delle passeggiate, sulla carta...

«Non risponderò che per ora penso solo al Friburgo e in seguito si vedrà. Il guardo la classifica e studio anche il calendario, perché mi piace sapere quali impegni ci attendono. Mancano diciasssette partite alla fine della regular season: sono tante, ma se non invertiamo la tendenza possono diventare anche poche. L’importante, a partire dalla sfida con il Gottéron, sarà sempre andare sul ghiaccio con il piglio giusto. In casa soprattutto abbiamo già più volte dimostrato di poter mettere in difficoltà chiunque e – mi ripeto – i tre punti ottenuti a Rapperswil ci hanno ridato fiducia. Ci hanno ridato la consapevolezza di poter vincere le partite».

Nelle sfide dello scorso weekend il Lugano ha evidenziato un nervosisimo esagerato, subendo delle penalità evitabilissime che avete pagato a caro prezzo. È d’accordo Gregory Hofmann?

«Assolutamente sì. Le statistiche dicono che siamo la formazione più penalizzata della Lega: non va bene! Dobbiamo assolutamente evitare di commettere falli, soprattutto quelli ingenui o totalmente inutili. È sempre pericoloso giocare in box-play: non solo perché l’avversario ha l’opportunità di andare in gol con un uomo in più sul ghiaccio, ma anche perché le inferiorità numeriche fanno sempre un po’ perdere il filo del discorso. Il ritmo rischia di calare e le difficoltà aumentano. Si tratta di diventare più furbi, soprattutto nei momenti chiave delle partite. Dobbiamo giocare in maniera dura, ma intelligente, e fare più attenzione. In cinque contro cinque ce la giochiamo con tutti: ecco perché serve la massima disciplina. È una questione di testa: questo non è il momento per esempio di reagire ad eventuali provocazioni, la nostra mente deve rimanere lucida per tutti i sessanta minuti. Non è evidente, ma abbiamo visto contro gli ZSC Lions quanto possano diventare fondamentali le situazioni speciali. Con lo Zurigo non abbiamo giocato male: a punirci sono proprio state le penalità subite».

Cosa manca a questa squadra per rivedere il Lugano degli scorsi playoff?

«Personalmente credo che questo weekend sarà decisivo: restano sempre meno partite in calendario e non possiamo sempre aspettare per dare una svolta alla nostra stagione, perché altrimenti si arriverà al momento in cui non ci sarà più tempo. Cosa ci manca? La continuità. A cavallo tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019 abbiamo vinto tre partite di fila, ma in seguito ne abbiamo perse quattro. Con un ruolino di marcia di questo tipo non si va da nessuna parte. Ora dobbiamo pensare a battere il Friburgo, prima di andare a Berna portando nella capitale tanta intensità. Con il Gottéron non sarà affatto semplice, ma non abbiamo scuse: questo incontro davanti ai nostri tifosi dobbiamo vincerlo e basta. E un successo ci darebbe ancor più morale in vista della trasferta alla PostFinance Arena. La ricetta sta nel scendere in pista senza la paura di sbagliare: è quello che sta un po’ accadendo in questo periodo in cui le cose non girano come vorremmo. Lo sport è importante, è la nostra professione, ma quando vedo tutto ciò che accade nel mondo mi dico che siamo fortunati e allora dobbiamo approfittare e goderci questo privilegio. Gli errori fanno parte dell’hockey, non bisogna avere timore di commetterli. Quando si pensa troppo nello sport significa che c’è qualcosa che non va. Sbagli? Non fa nulla, a patto di dare il massimo per rimediare all’errore. La nostra è una disciplina collettiva: si vince e si perde tutti insieme. E il nostro gruppo è unito: abbiamo tutti una gran voglia di riscattarci e non c’è nessuno che rema contro corrente».

Ti hanno allora dato fastidio le parole di Greg Ireland dopo la sconfitta all’Hallenstadion, quando il tecnico – senza fare nomi – accusò alcuni giocatori di non dare il massimo e di mancare di rispetto al club?

«No, sinceramente ciò che ha detto il nostro coach in quell’occasione non mi ha disturbato. Ireland ha voluto dare la sveglia al gruppo e al tempo stesso ai singoli giocatori. Se ci troviamo in questa situazione di classifica è perché tutti potrebbero dare il dieci o il venti per cento in più. Mi ci metto anche io: ognuno di noi può e deve dare di più per portare il Lugano nei playoff. Ogni coach ha il suo modo di fare e di agire, ma alla fine siamo tutti sulla stessa barca. Con Greg Ireland non ci sono problemi per le sue esternazioni a Zurigo. Lo ripeto: adesso tocca a noi. Solo a noi».

F.V. ©CdT.ch (17.1.2018)
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