Re: Serge Pelletier, il nostro allenatore
Inviato: 12 dic 2020, 11:47
Riporto l'intera intervista del CdT... così...giusto per rendersi conto che non si tratta di "mettere le mani avanti" ma di preservare in primo luogo la salute dei giocatori!
Pelletier e la ripresa soft: «Cruciale andarci piano»
Il Lugano è tornato ad allenarsi dopo la seconda quarantena della stagione Sono parecchi i giocatori bianconeri che hanno accusato sintomi importanti dopo il contagio Il tecnico: «Ben difficilmente potremo giocare con il Friburgo, spero che la Lega lo capisca»
Flavio Viglezio
È fermo da ormai quasi due settimane il Lugano. Il coronavirus ha colpito senza pietà lo spogliatoio bianconero: una ventina di contagiati, parecchi dei quali con sintomi non gravissimi ma comunque importanti. La quarantena è terminata e mercoledì la squadra è tornata ad allenarsi agli ordini di Serge Pelletier. Anche se «allenarsi» è forse una parola troppo grossa. «Ho ritrovato quasi tutto il gruppo - spiega il coach bianconero - tranne quattro o cinque elementi che non sono ancora in grado di riprendere il lavoro. Diciamo che la nostra è stata una ripresa parecchio soft: molti giocatori sono tornati in pista praticamente solo per osservare la loro reazione sotto sforzo».
La salute prima di tutto
La pausa forzata stavolta è stata lunga, molto lunga. E - di fatto - non sarebbe stato nemmeno possibile approfittare di una bolla sanitaria eventualmente concessa dal medico cantonale: «Effettivamente - conferma Pelletier - la bolla non sarebbe servita a nulla. Sono troppi i giocatori che non erano in condizione di allenarsi. E anche oggi non ci sono le condizioni per pensare di poter giocare a breve».
L’allenatore di Montréal si trova insomma nelle condizioni di dover ripartire quasi da zero: «Ci siamo subito messi in contatto con i nostri medici per stabilire una sorta di protocollo di ripresa. Non si tratta solo di ritrovare condizione fisica e ritmo, ma anche e soprattutto di salvaguardare la salute dei nostri giocatori. I dottori ci hanno consigliato di non spingere subito forte, ma di andare in progressione fino a domenica. Solo la prossima settimana potremo normalmente aumentare i carichi di lavoro: stiamo seguendo alla lettera un protocollo di una settimana, un po’ come si fa dopo una commozione cerebrale».
Martedì? Quasi impossibile
Fino ad oggi mai una squadra svizzera - di hockey o di calcio - aveva dovuto gestire un numero così importante di giocatori positivi alla COVID-19: «All’inizio sono rimasto sorpreso, anche perché abbiamo sempre seguito alla lettera il nostro protocollo interno. Abbiamo ovviamente parlato con tutti i giocatori: non ce n’è uno che ha saputo dire con esattezza in quali circostanze è stato contagiato. Questo - ancora una volta - deve renderci attenti circa la pericolosità di questo virus. Riflettendo un po’ è possibile che il contagio di gruppo sia avvenuto sul bus durante una trasferta, ma si tratta solo di una speculazione: con il Ginevra siamo però la squadra che viaggia di più e probabilmente il rischio per noi aumenta».
La Lega ha già rinviato le due partite che i bianconeri avrebbero dovuto disputare nel weekend, ma all’orizzonte si profila la sfida contro il Friburgo in programma martedì alla Cornèr Arena. Difficile, in queste condizioni, che i bianconeri possano scendere in pista per affrontare il Gottéron: «Secondo il mio punto di vista sarà molto difficile - se non impossibile - giocare contro il Friburgo. Per ora la Lega ci ha detto che dovremo scendere sul ghiaccio, ma personalmente nutro seri dubbi. Oggi alcuni giocatori si sottoporranno ad esami medici per valutare lo stato di cuore e polmoni: come è possibile immaginare che saranno pronti martedì? Mi auguro che la Lega capisca la situazione e ci venga incontro rinviando la partita».
Ripartire da Bienne
Non sarà evidente, insomma, ritrovare le giuste sensazioni: «Ma se ci daranno modo di essere al cento per cento - conclude Pelletier - non sono troppo preoccupato per i risultati e la classifica. Ci vorrà un po’ di tempo, qusto è chiaro. Penso che riprendere venerdì prossimo in trasferta a Bienne potrebbe essere una data corretta. Non saremo al massimo, ma prima o poi dovremo ricominciare quando la salute dei giocatori lo consentirà. Anche perché - ho fatto il calcolo - in seguito ci attendono una quarantina di partite in tre mesi».
Pelletier e la ripresa soft: «Cruciale andarci piano»
Il Lugano è tornato ad allenarsi dopo la seconda quarantena della stagione Sono parecchi i giocatori bianconeri che hanno accusato sintomi importanti dopo il contagio Il tecnico: «Ben difficilmente potremo giocare con il Friburgo, spero che la Lega lo capisca»
Flavio Viglezio
È fermo da ormai quasi due settimane il Lugano. Il coronavirus ha colpito senza pietà lo spogliatoio bianconero: una ventina di contagiati, parecchi dei quali con sintomi non gravissimi ma comunque importanti. La quarantena è terminata e mercoledì la squadra è tornata ad allenarsi agli ordini di Serge Pelletier. Anche se «allenarsi» è forse una parola troppo grossa. «Ho ritrovato quasi tutto il gruppo - spiega il coach bianconero - tranne quattro o cinque elementi che non sono ancora in grado di riprendere il lavoro. Diciamo che la nostra è stata una ripresa parecchio soft: molti giocatori sono tornati in pista praticamente solo per osservare la loro reazione sotto sforzo».
La salute prima di tutto
La pausa forzata stavolta è stata lunga, molto lunga. E - di fatto - non sarebbe stato nemmeno possibile approfittare di una bolla sanitaria eventualmente concessa dal medico cantonale: «Effettivamente - conferma Pelletier - la bolla non sarebbe servita a nulla. Sono troppi i giocatori che non erano in condizione di allenarsi. E anche oggi non ci sono le condizioni per pensare di poter giocare a breve».
L’allenatore di Montréal si trova insomma nelle condizioni di dover ripartire quasi da zero: «Ci siamo subito messi in contatto con i nostri medici per stabilire una sorta di protocollo di ripresa. Non si tratta solo di ritrovare condizione fisica e ritmo, ma anche e soprattutto di salvaguardare la salute dei nostri giocatori. I dottori ci hanno consigliato di non spingere subito forte, ma di andare in progressione fino a domenica. Solo la prossima settimana potremo normalmente aumentare i carichi di lavoro: stiamo seguendo alla lettera un protocollo di una settimana, un po’ come si fa dopo una commozione cerebrale».
Martedì? Quasi impossibile
Fino ad oggi mai una squadra svizzera - di hockey o di calcio - aveva dovuto gestire un numero così importante di giocatori positivi alla COVID-19: «All’inizio sono rimasto sorpreso, anche perché abbiamo sempre seguito alla lettera il nostro protocollo interno. Abbiamo ovviamente parlato con tutti i giocatori: non ce n’è uno che ha saputo dire con esattezza in quali circostanze è stato contagiato. Questo - ancora una volta - deve renderci attenti circa la pericolosità di questo virus. Riflettendo un po’ è possibile che il contagio di gruppo sia avvenuto sul bus durante una trasferta, ma si tratta solo di una speculazione: con il Ginevra siamo però la squadra che viaggia di più e probabilmente il rischio per noi aumenta».
La Lega ha già rinviato le due partite che i bianconeri avrebbero dovuto disputare nel weekend, ma all’orizzonte si profila la sfida contro il Friburgo in programma martedì alla Cornèr Arena. Difficile, in queste condizioni, che i bianconeri possano scendere in pista per affrontare il Gottéron: «Secondo il mio punto di vista sarà molto difficile - se non impossibile - giocare contro il Friburgo. Per ora la Lega ci ha detto che dovremo scendere sul ghiaccio, ma personalmente nutro seri dubbi. Oggi alcuni giocatori si sottoporranno ad esami medici per valutare lo stato di cuore e polmoni: come è possibile immaginare che saranno pronti martedì? Mi auguro che la Lega capisca la situazione e ci venga incontro rinviando la partita».
Ripartire da Bienne
Non sarà evidente, insomma, ritrovare le giuste sensazioni: «Ma se ci daranno modo di essere al cento per cento - conclude Pelletier - non sono troppo preoccupato per i risultati e la classifica. Ci vorrà un po’ di tempo, qusto è chiaro. Penso che riprendere venerdì prossimo in trasferta a Bienne potrebbe essere una data corretta. Non saremo al massimo, ma prima o poi dovremo ricominciare quando la salute dei giocatori lo consentirà. Anche perché - ho fatto il calcolo - in seguito ci attendono una quarantina di partite in tre mesi».