Media: commenti e notizie

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Moderatore: Thor41

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Sunmi
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da Sunmi »

Under Ashes ha scritto:
Sunmi ha scritto:E se i silenzi del Presidente fossero il presagio ad un addio?
un addio della Vicky intendi???
Certo, intendo un suo addio.
Il volgare ed offensivo striscione il giorno della festa, ha fatto danno!
glen93
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da glen93 »

Il Lugano non ha bisogno di un presidente che molla per uno striscione sbagliato, a me sembra che non ha ambizione e non è forte abbastanza per fare il presidente, che dia in mano a qualcuno di competente non credo smetterà mai di finanziare la squadra
edr10
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da edr10 »

glen93 ha scritto:Il Lugano non ha bisogno di un presidente che molla per uno striscione sbagliato, a me sembra che non ha ambizione e non è forte abbastanza per fare il presidente, che dia in mano a qualcuno di competente non credo smetterà mai di finanziare la squadra
Hai ragione. Abbiamo una dirigenza debole.
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Under Ashes
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da Under Ashes »

Thor41 ha scritto:Sarebbe la nostra salvezza.
Chi vedresti bene al suo posto e al posto della famiglia Mantegazza?
L'intelligenza sulla terra è costante. La popolazione in aumento.
edr10
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da edr10 »

Under Ashes ha scritto:
Thor41 ha scritto:Sarebbe la nostra salvezza.
Chi vedresti bene al suo posto e al posto della famiglia Mantegazza?
Fabio Gaggini. Non è della famiglia, ma è come se lo fosse.
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Bernie
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da Bernie »

Under Ashes ha scritto:
Thor41 ha scritto:Sarebbe la nostra salvezza.
Chi vedresti bene al suo posto e al posto della famiglia Mantegazza?
Mr. Rasputin
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o Mr. Bic
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Anzi no! ... meglio quel genio che ha esposto lo striscione :clapping: !
#RIDATECI-IL-NOSTRO-LUGANO!!
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Under Ashes
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da Under Ashes »

edr10 ha scritto:
Under Ashes ha scritto:
Thor41 ha scritto:Sarebbe la nostra salvezza.
Chi vedresti bene al suo posto e al posto della famiglia Mantegazza?
Fabio Gaggini. Non è della famiglia, ma è come se lo fosse.
Con "famiglia Mantegazza" intendo "sponsor miliardario". Se Thor41 afferma che l'abbandono della Vicky sarebbe la salvezza del Lugano, forse la vorrebbe fuori dalla stanza dei bottoni, ma che il Geo lasci aperto il rubinetto.
Botte piena e moglie ubriaca insomma.
L'intelligenza sulla terra è costante. La popolazione in aumento.
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Kriss
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da Kriss »

HOCKEY
Greg Ireland e una mossa dai due volti
di FLAVIO VIGLEZIO

Siamo al dunque. Ma davvero al dunque. In questo weekend il Lugano si gioca con ogni probabilità le sue ultime carte per rimanere in corsa per un posto nei playoff. Servono sei punti: ogni altro discorso in questo momento è solo aria fritta. Il bottino pieno è richiesto da una classifica deficitaria e da una fiducia ormai sotto le lame dei pattini di un gruppo che – dopo aver evidenziato preoccupanti limiti mentali – ben difficilmente riuscirebbe a sopportare altre delusioni. Il tempo, inoltre, inizia a scarseggiare. In un contesto in cui il club ha preferito mantenere un profilo basso, limitandosi alle solite banalità del restare uniti e lavorare sodo, a scoperchiare il vaso di Pandora ci ha pensato Greg Ireland pochi minuti dopo l’ennesima sconfitta stagionale maturata martedì sera all’Hallenstadion di Zurigo. Certo, anche capitan Alessandro Chiesa ha utilizzato parole forti, ma quelle dell’allenatore canadese hanno un altro peso specifico. Perché il tecnico di Orangeville, di fatto, ha tentato una mossa azzardata, da «o la va o la spacca». E oggi si capisce meglio il nervosismo manifestato a più riprese durante il campionato. Per la prima volta da quando è a Lugano Ireland non ha protetto il suo gruppo. Anzi, pur senza fare nomi ha duramente puntato il dito contro alcuni dei suoi giocatori, rei a suo dire di non impegnarsi abbastanza e di non rispettare così la maglia bianconera. «Sono sconcertato, alcuni hanno giocato solo per loro stessi: si ricevono soldi per svolgere al meglio il proprio compito, se non rendi è come rubare» ha tuonato. Cosciente di essere appeso a un sottile filo di canapa, Ireland ha tentato il tutto per tutto. Affermazioni di questo tipo non partoriscono mezze misure: o il gruppo, punto nell’orgoglio, mostrerà una chiara reazione o per il coach nordamericano sarà la fine dell’avventura in Ticino. E i giocatori raramente perdonano esternazioni di questo tipo. L’ultimo tecnico che a Lugano tentò di percorrere questa via fu Patrick Fischer e tutti sanno come andò a finire. Sulla graticola e senza contratto per la prossima stagione coach Greg è in un certo senso caduto nella trappola dello scaricabarile. Chissà se riuscirà a liberarsi e a sopravvivere. Anche Ireland ha le sue belle responsabilità. Prigioniero dei suoi dogmi tattici che poco o nulla lasciano al talento e all’istinto dei singoli, invece di ammorbidirsi ha scelto di stringere ancora di più i bulloni delle sue convinzioni. Non ha ricevuto l’auspicato supporto da parte della società – un prolungamento del contratto che pensava di essersi meritato già alla fine dello scorso campionato – e si è progressivamente sempre più irrigidito. Se l’è presa un po’ con tutti: arbitri, Champions League, stanchezza. Ha tirato in ballo la natura umana e l’impossibilità di ripartire da dove il Lugano aveva terminato la passata annata agonistica. Con la complicità di una dirigenza in questi giorni sempre più in imbarazzo ha gestito malissimo la questione Linus Klasen e non è stato aiutato in corsa a livello di mercato. Solo il piccolo Henrik Haapala – il finlandese con la faccia da ragazzino – è arrivato (rotto e fuori condizione...) alla sua corte quando già si era capito che la squadra bianconera accusava sconcertanti difficoltà. In questa sfida a ping pong tra club e allenatore – scenario non nuovo a Lugano – in cui non si riesce mai a capire bene quali siano le dinamiche che si instaurano, Ireland a Zurigo si è sfogato. E in fondo non ci sentiamo di condannarlo: sotto la maschera dell’allenatore arde l’orgoglio di una persona consapevole che sta per sparare quelle che potrebbero essere le sue ultime cartucce. Considerando il mondo parallelo in cui vive oggi gran parte della dirigenza – basta leggere per esempio sul portale TIO l’intervista al vicepresidente Andy Näser che ancora parla di proseguire con il duro lavoro, di fiducia da mantenere e di ipotesi prive di fondamento e lontane dalla realtà provenienti dall’ambiente esterno... – paradossalmente gli unici in grado di salvare il posto a Greg Ireland sono gli elementi che lo stesso coach ha attaccato a Zurigo: i giocatori. Perché nonostante le enormi lacune evidenziate a livello decisionale dalla dirigenza, in momenti come questi la differenza la può ormai fare solo chi scende in pista.

E il Lugano possiede gli uomini – se lo vorranno sul serio – per salvare una stagione che si sta mettendo malissimo. Chi sfiderà gli ZSC Lions stasera e il Rapperswil domani ha il dovere di mostrare carattere, determinazione, attaccamento alla maglia. Roba da uomini veri, insomma. Se a prevalere sarà il rancore nei confronti delle parole pronunciate a Zurigo da Ireland, il tecnico farà le valigie e se ne andrà come è accaduto moltissime volte in questi anni ai suoi predecessori, mentre il popolo bianconero accoglierà con il cuore pieno di speranza il suo successore. È questo il destino di ogni allenatore: i dirigenti, invece, a Lugano sembrano avere il posto fisso e assicurato per tutta la vita.


(CdT, 11.01.2019)
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Under Ashes
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da Under Ashes »

Frase finale da 92 minuti di applausi
L'intelligenza sulla terra è costante. La popolazione in aumento.
edr10
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Re: Media: commenti e notizie

Messaggio da edr10 »

Come sempre il caro Viglezio ha centrato il punto. Quoto su tutto, eccetto la frase
"mentre il popolo bianconero accoglierà con il cuore pieno di speranza il suo successore".
Mi sa che il popolo bianconero ne abbia piene le .... di un ennesimo cambio di panchina, con l'ennesimo pseudo progetto che va
a farsi benedire.
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