Mantegazza: "Orgogliosa di questo gruppo"
La presidente del Lugano ha analizzato l'andamento della sua squadra, facendo i complimenti anche allo staff tecnico e ai tifosi: "Stiamo remando tutti dalla stessa parte"

Ti-Press / Gabriele Putzu
LUGANO – “Sportivamente parlando è stato un weekend perfetto”, parola di Vicky Mantegazza. Non poteva iniziare diversamente l’intervista che la presidente del Lugano ci ha rilasciato dopo il fine settimana che ha visto i bianconeri conquistare sei punti su sei: punti che sono valsi il secondo posto in classifica ai ragazzi di Fischer.
Allenatore che ha i suoi meriti in quest’incredibile cavalcata partita da settembre, nonostante tutti i problemi iniziali; meriti che il 38enne deve assolutamente condividere con la società che ha imparato dal passato: a volte, non è allontanando il coach che si superano le difficoltà. “L’esperienza degli ultimi anni ci ha insegnato ad avere pazienza: abbiamo aspettato Fischer, abbiamo seguito le sue idee e i risultati ci stanno ricompensando”, ha sottolineato Vicky Mantegazza.
Una stagione, come si è detto diverse volte, a due volti: tutti i problemi incontrati nei primi mesi, sembrano essere svaniti da ottobre in poi. Si fatica a credere che quella che scende in pista in questo periodo, sia la stessa squadra che non riusciva a vincere a inizio campionato. “Abbiamo deciso di voltare pagina quest’anno… Siamo partiti ricostruendo dalla base, c’è voluta pazienza, siamo andati incontro ad alcuni problemi e abbiamo affrontato diversi infortuni, durante i quali abbiamo avuto la possibilità di mettere in mostra i nostri giovani che ora, spesso, sono il punto di forza. Un applauso va fatto anche ai tifosi che, nonostante la mancanza di risultati, ci hanno dato la possibilità di lavorare senza metterci troppo sotto pressione”, ha voluto commentare la numero 1 bianconera.
Un comportamento davvero incredibile da parte del pubblico luganese: non una lamentela, non una parola fuori posto anche nei momenti più difficili, a differenza del passato. Un processo di maturazione? O la presenza di Fischer ha tenuto tutti più calmi? “La comunicazione da parte della società e dello staff tecnico sono stati importanti, ma sono stati bravi i tifosi a capire la situazione”, ha commentato la presidente che sul tema giovani ha evidenziato con orgoglio come “sia davvero importante poter giocare con ragazzi cresciuti nel vivaio e poter vincere anche grazie alle loro giocate. Patrick è sempre stato oculato sulle sue scelte e ora anche questi giovani stanno rispondendo alla grande. Non ci fermeremo a Simion – che partirà – a Fazzini, a Kostner e Dal Pian, ma Sartori e Romanenghi – che presto firmerà anche lui un contratto da professionista – saranno delle armi in più del Lugano che verrà”.
L’aria delle alte zone della classifica permette di analizzare con lucidità sia le cose positive che quelle negative, con la tranquillità di prendersi i meriti e darsi le colpe delle scelte fatte. “L’hockey è uno sport di squadra ed è il gruppo che fa la differenza: mi riempie d’orgoglio vedere staff tecnico, società, giocatori e tifosi remare tutti dalla stessa parte. Ovviamente veder partire giocatori che a Lugano hanno dato tanto – chiaro riferimento a Domenichelli – dispiace, ma le scelte di Fischer si sono rivelate azzeccate, giuste e vincenti. Patrick sta creando la sua squadra, non sta continuando il lavoro dei suoi predecessori: fa parte dello sport”, ha concluso Vicky Mantegazza.
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