Se prima già mi stava in punta dopo questa vergognosa uscita mi auguro trovi qualcuno che gli riduca talmente le gambe da farlo stare immobile su una carrozzina per qualche mese poi vediamo se parla ancora di handicappato questo è un piccolo piccolo uomo, oltretutto di intelligenza molto molto scarsa. Un coglione fatto e finito,
Quanto è difficile essere signori nella sconfitta. Anche in una disciplina come l’hockey su ghiaccio, in cui provocazioni e bagarre fanno parte del gioco e rispondono comunque – anche se è difficile crederlo – a regole non scritte che chi scende sul ghiaccio solitamente rispetta. Non Thomas Rüfenacht: probabilmente arrabbiatissimo per la sconfitta ai rigori del suo Berna contro il Lugano, l’attaccante degli «orsi» non ha di certo brillato per classe ed eleganza definendo Julian Walker un «andicappato da quarta linea» e denigrando anche Alessandro Chiesa. Cosa ne sa, Rüfenacht, della vita di un disabile, delle sofferenze di chi non ha la fortuna di poter guadagnare fior di quattrini sulle piste di ghiaccio e dei sacrifici di famiglie a cui spesso non restano che gli occhi per piangere? Non ha insultato Walker, «Rüfi», ma tutte le persone per le quali la vita è una battaglia quotidiana. Altro che una partita di hockey. Dovrebbe solo vergognarsi e non ci importa un fico secco del rischio di cadere nel moralismo e nel facile buonismo. Ci sono limiti che non vanno superati mai, ancora di più quando si vestono i panni di personaggio pubblico, ma evidentemente è chiedere troppo a Rüfenacht.
Se è vero che il responsabile comunicazione del Berna ha chiesto a tutti i giornalisti di tacere le affermazioni di Rüfi, ma Zaugg se ne è fregato, gli si può almeno concedere che ha le palle. chissà se lo fanno rientrare alla Bernarena
Per il resto ovviamente ha scelto l'intervista sbagliata per il suo messaggio "viva le reazioni naturali, no a giocatori robot dalle interviste tutte uguali.", che ci può anche stare. Ma non con questa intervista, dove Rüfi ha passato il segno.
Bernie ha scritto:Così Viglezio oggi sul corriere:
Quanto è difficile essere signori nella sconfitta. Anche in una disciplina come l’hockey su ghiaccio, in cui provocazioni e bagarre fanno parte del gioco e rispondono comunque – anche se è difficile crederlo – a regole non scritte che chi scende sul ghiaccio solitamente rispetta. Non Thomas Rüfenacht: probabilmente arrabbiatissimo per la sconfitta ai rigori del suo Berna contro il Lugano, l’attaccante degli «orsi» non ha di certo brillato per classe ed eleganza definendo Julian Walker un «andicappato da quarta linea» e denigrando anche Alessandro Chiesa. Cosa ne sa, Rüfenacht, della vita di un disabile, delle sofferenze di chi non ha la fortuna di poter guadagnare fior di quattrini sulle piste di ghiaccio e dei sacrifici di famiglie a cui spesso non restano che gli occhi per piangere? Non ha insultato Walker, «Rüfi», ma tutte le persone per le quali la vita è una battaglia quotidiana. Altro che una partita di hockey. Dovrebbe solo vergognarsi e non ci importa un fico secco del rischio di cadere nel moralismo e nel facile buonismo. Ci sono limiti che non vanno superati mai, ancora di più quando si vestono i panni di personaggio pubblico, ma evidentemente è chiedere troppo a Rüfenacht.