Esatto dopo il 2006,mettiamola cosi: Carr il giocatore più forte giunto a Lugano negli ultimi 10 anni
Daniel Carr
Moderatore: Thor41
Re: Daniel Carr
Ovunque tu andrai...io ti seguirò...
Re: Daniel Carr
Cosí mi sembra già più sensata
Re: Daniel Carr
Intervista sul CdT.
Motivatissimo e felicissimo.
Un passaggio:
«Non sono più un ragazzino, ho 30 anni e con l’avanzare dell’età sono tanti i fattori che possono condizionare le scelte di un giocatore professionista. Cambiano le priorità, come uomo e come sportivo. Il mio obiettivo adesso è quello di aiutare un gruppo a diventare vincente in un posto in cui mi sento davvero a casa. Avverto il bisogno di mettere radici in un luogo in cui mi sento perfettamente a mio agio»
Motivatissimo e felicissimo.
Un passaggio:
«Non sono più un ragazzino, ho 30 anni e con l’avanzare dell’età sono tanti i fattori che possono condizionare le scelte di un giocatore professionista. Cambiano le priorità, come uomo e come sportivo. Il mio obiettivo adesso è quello di aiutare un gruppo a diventare vincente in un posto in cui mi sento davvero a casa. Avverto il bisogno di mettere radici in un luogo in cui mi sento perfettamente a mio agio»
Davos, 1. marzo 1986: c'ero anch'io!
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Re: Daniel Carr
non ho visto, qualcuno può mettere l intera intervista pf?Kenta ha scritto: ↑3 gen 2022, 21:35Intervista sul CdT.
Motivatissimo e felicissimo.
Un passaggio:
«Non sono più un ragazzino, ho 30 anni e con l’avanzare dell’età sono tanti i fattori che possono condizionare le scelte di un giocatore professionista. Cambiano le priorità, come uomo e come sportivo. Il mio obiettivo adesso è quello di aiutare un gruppo a diventare vincente in un posto in cui mi sento davvero a casa. Avverto il bisogno di mettere radici in un luogo in cui mi sento perfettamente a mio agio»
Re: Daniel Carr
Presumo uscirà sul giornale di domani, magari meglio aspettare fino a domani pome. Adesso è già disponibile per gli abbonati.
Davos, 1. marzo 1986: c'ero anch'io!
Re: Daniel Carr
Come regalo di Natale ai suoi tifosi, il Lugano ha messo sotto l’alberello bianconero Daniel Carr. L’attaccante canadese – 7 reti e 6 assist nelle 12 partite fin qui disputate in stagione – ha firmato un nuovo contratto valido per i prossimi tre campionati. È già diventato il beniamino del pubblico della Cornèr Arena, il 30.enne dell’Alberta: per il suo fiuto del gol, per le emozioni e la grinta che porta in pista, per l’energia che sprigiona ad ogni cambio.
«Mia moglie ed io – spiega Carr – siamo entusiasti di poter rimanere qui per i prossimi tre anni. Personalmente sono molto grato al club per la fiducia che ha riposto in me. Per la prima volta nella mia carriera, potrà davvero considerare una città come casa mia. E sono felice che questa città sia Lugano. Ieri mia moglie è andata a fare shopping per arredare casa: non ci succedeva da una vita».
Una pressione positiva
Già. Nella scorsa stagione la sua permanenza a Lugano si era trasformata in una sorta di toccata e fuga: c’era ancora il sogno della NHL da raggiungere. Ma nella carriera di uno sportivo professionista tutto può cambiare molto rapidamente. «Mi ero trovato benissimo qui anche nella breve esperienza della passata stagione, ma volevo tentare di riprendere il treno della NHL. Nell’hockey nordamericano, però, non sai mai dove sarai domani. È una situazione che un giocatore deve saper accettare, ma che non è sempre evidente da gestire. La scelta di restare a Lugano a lungo – mi ripeto – oggi rende felicissimi me e mia moglie».
Anche dal punto di vista prettamente sportivo Daniel Carr non ha avuto dubbi: «Nello spogliatoio si avverte la voglia di vincere qualcosa di importante. Lo desideriamo noi giocatori e lo vogliono staff tecnico e dirigenza. C’è una pressione positiva che, a dire il vero, adoro. Mi spinge a dare sempre il massimo. Inoltre la passione dei tifosi per l’hockey è immensa. Ci sono insomma tutte le basi per costruire qualcosa di importante. Il lavoro non manca di certo, ma siamo sulla strada buona».
L’esempio di Arcobello
Non ha avuto problemi ad integrarsi nella realtà del campionato svizzero, Daniel Carr. Quando si è davvero forti, non serve molto tempo per trovare le giuste sensazioni. «In Svizzera si gioca un buon hockey. E mi piace la pressione alla quale sono confrontati quasi giornalmente gli stranieri. Accettare di avere un ruolo importante, trascinare il gruppo anche e soprattutto nei momenti difficili: sono sfide personali estremamente motivanti. Ma bisogna essere pronti ad affrontarle. In questo senso Mark Arcobello è l’esempio dell’import perfetto: è in Svizzera da sei anni e fa sempre la differenza. Apprezzo questo campionato anche per l’equilibrio che lo contraddistingue: ogni partita è una battaglia, per vincere bisogna sempre dare il cento percento o anche di più».
Nuove priorità
Firmare un contratto di tre anni con il Lugano – senza clausole di uscita – significa anche rinunciare definitivamente alla NHL. Quello che si è aperto è insomma un nuovo e importante capitolo nella vita e nella carriera di Daniel Carr: «Non sono più un ragazzino, ho 30 anni e con l’avanzare dell’età sono tanti i fattori che possono condizionare le scelte di un giocatore professionista. Cambiano le priorità, come uomo e come sportivo. Il mio obiettivo adesso è quello di aiutare un gruppo a diventare vincente in un posto in cui mi sento davvero a casa. Avverto il bisogno di mettere radici in un luogo in cui mi sento perfettamente a mio agio».
Niente e nessuno potrà però togliere a Carr le sei stagioni in NHL, le 118 partite disputate nella massima Lega nordamericana, i 37 punti totalizzati. «Quando penso alla mia carriera in Nordamerica mi sento piuttosto fiero di quanto sono riuscito a fare. A 18 anni pensi di essere invincibile, i primi successi personali ti fanno credere di essere alle porte di una lunga carriera ai massimi livelli. Ma farsi spazio in NHL è tutt’altro che evidente, ci vuole anche un po’ di fortuna. Io, per esempio, non sono mai stato draftato e questo ha complicato il mio cammino. Ma non mi sono mai perso d’animo: penso di essermi meritato tutto ciò che ho guadagnato. E non parlo certo di soldi. Ho cercato di cogliere al meglio ogni opportunità che mi è stata concessa».
Voglia di Olimpiadi
E chissà che a breve non se ne presenti un’altra, di opportunità. I giocatori della NHL non saranno presenti ai Giochi invernali di Pechino: «Non lo nascondo, mi piacerebbe davvero tanto prendere parte alle Olimpiadi. Sarà interessante vedere quel che accadrà, anche e soprattutto a livello di pandemia. È dura per tutti convivere con il coronavirus: mi dico che noi abbiamo per lo meno la fortuna di giocare a hockey. Personalmente faccio ciò che posso per cercare di rimanere in salute: mascherina, disinfettante per le mani, contatti ridotti al minimo. Tutto ciò che consigliano le autorità sanitarie, insomma. In più tocco ferro, sperando di non ammalarmi».
- Jean Valjean
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Re: Daniel Carr
Spero possa essere selezionato per le olimpiadi.
Re: Daniel Carr
Con un Carr formato normale, stasera l’avremmo vinta. Non è da lui lasciare giù ben 2 occasionissime da solo davanti al portiere… Che peccato.
Con questo non voglio dire che abbia giocato male. Ci ha provato in tutti i modi, ma non ha voluto entrare. Inoltre ha anche messo l’assist per Arcobello.
Con questo non voglio dire che abbia giocato male. Ci ha provato in tutti i modi, ma non ha voluto entrare. Inoltre ha anche messo l’assist per Arcobello.