Dan Fritsche
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Re: Dan Fritsche
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Re: Dan Fritsche
nylanderfan ha scritto:La classe non è acqua. Scusate ma mi andava di dirlo
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Re: Dan Fritsche
Ma fritsche era stato infortunato. Uno mica può rientrare da un infortunio e giocare subito a mille...
Re: Dan Fritsche
Io so solo che in 14 partite ha fatto 1 gol a un portiere 21enne del bienne.
E questo giocando contro le quarte linee avversarie.
Se davvero voleva dare l'anima per il lugano, avremmo visto di più
E questo giocando contro le quarte linee avversarie.
Se davvero voleva dare l'anima per il lugano, avremmo visto di più
- nylanderfan
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Re: Dan Fritsche
Stesso discorso di Bednar. Gente che se ne frega della squadra ma giocano molto per il proprio ego. Giocatori bravi senza dubbio, ma con una morale sportiva alquanto discutibile.
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Re: Dan Fritsche
pienamente daccordo con gli ultimi due interventi
Re: Dan Fritsche
'Non mi hanno utilizzato al meglio'
Parla Dan Fritsche dopo l'addio al Lugano. E sullo stipendio troppo alto per un giocatore da terza linea...
“Sono venuto a Lugano firmando per tre anni e mi aspettavo di rimanerci e di farmi una vita li. Non ha funzionato ma l’hockey va anche così. Sono felice di essere a Zurigo, non ho rimpianti e ringrazio anche il club bianconero per avermi dato l’opportunità di trovare un’ottima sistemazione.”
Così, quasi laconico, Dan Fritsche poche ore dopo il suo trasferimento da Lugano a Zurigo.
Un trasferimento che però non smette di fare discutere. In fondo Dan Fritsche sul mercato svizzero era ed è un top player. Lasciarlo andare, se non addirittura liquidarlo, così non poteva che fare scalpore.
La spiegazione per questa separazione che l’ormai ex numero 89 bianconero si dà è piuttosto semplice. “Penso che si stava andando in direzioni diverse. Lo staff tecnico vuole andare in una nuova direzione e non hanno trovato il ruolo più adatto per me.”
Spiegazione forse troppo semplicistica e che dice tutto ma anche niente. Allora entriamo più nel dettaglio. Gli spifferi dalla Resega raccontano di un Fritsche che pretendeva un ruolo nelle prime due linee offensive. Qui la risposta del 28enne è più piccata. “Non ho mai chiesto niente a nessuno, non sono il tipo di giocatore che va nell’ufficio dell’allenatore per chiedere di giocare in prima linea. Non sono questo tipo uomo. Ad ogni modo nei miei tre anni in Svizzera sono sempre stato tra i top-6 degli attaccanti, giocando le situazioni importanti come il box e il power play con molti minuti di ghiaccio. A Lugano non era più il caso".
La domanda successiva sorge spontanea. Fritsche non si è sentito valorizzato e utilizzato secondo le sue caratteristiche?
“Certamente, lo penso. Per giocare il mio miglior hockey devo essere sul ghiaccio nelle situazioni importanti. E non lo ero. Alla fine è difficile dire cosa non è funzionato ma è andata così.”
Il suo ruolo in terza o quarta linea non era compatibile con il suo stipendio, uno stipendio pesante. Tesi legittima che l’americano di Parma rispedisce però al mittente.
“Quando hanno firmato il mio contratto sapevano la cifra, ma questa è la parte dell’hockey che è bussines. Come giocatore non ci penso. Comunque se volevano farmi giocare in terza linea e pagarmi quello che mi pagavano è una loro scelta, è un loro errore.”
Parla Dan Fritsche dopo l'addio al Lugano. E sullo stipendio troppo alto per un giocatore da terza linea...
“Sono venuto a Lugano firmando per tre anni e mi aspettavo di rimanerci e di farmi una vita li. Non ha funzionato ma l’hockey va anche così. Sono felice di essere a Zurigo, non ho rimpianti e ringrazio anche il club bianconero per avermi dato l’opportunità di trovare un’ottima sistemazione.”
Così, quasi laconico, Dan Fritsche poche ore dopo il suo trasferimento da Lugano a Zurigo.
Un trasferimento che però non smette di fare discutere. In fondo Dan Fritsche sul mercato svizzero era ed è un top player. Lasciarlo andare, se non addirittura liquidarlo, così non poteva che fare scalpore.
La spiegazione per questa separazione che l’ormai ex numero 89 bianconero si dà è piuttosto semplice. “Penso che si stava andando in direzioni diverse. Lo staff tecnico vuole andare in una nuova direzione e non hanno trovato il ruolo più adatto per me.”
Spiegazione forse troppo semplicistica e che dice tutto ma anche niente. Allora entriamo più nel dettaglio. Gli spifferi dalla Resega raccontano di un Fritsche che pretendeva un ruolo nelle prime due linee offensive. Qui la risposta del 28enne è più piccata. “Non ho mai chiesto niente a nessuno, non sono il tipo di giocatore che va nell’ufficio dell’allenatore per chiedere di giocare in prima linea. Non sono questo tipo uomo. Ad ogni modo nei miei tre anni in Svizzera sono sempre stato tra i top-6 degli attaccanti, giocando le situazioni importanti come il box e il power play con molti minuti di ghiaccio. A Lugano non era più il caso".
La domanda successiva sorge spontanea. Fritsche non si è sentito valorizzato e utilizzato secondo le sue caratteristiche?
“Certamente, lo penso. Per giocare il mio miglior hockey devo essere sul ghiaccio nelle situazioni importanti. E non lo ero. Alla fine è difficile dire cosa non è funzionato ma è andata così.”
Il suo ruolo in terza o quarta linea non era compatibile con il suo stipendio, uno stipendio pesante. Tesi legittima che l’americano di Parma rispedisce però al mittente.
“Quando hanno firmato il mio contratto sapevano la cifra, ma questa è la parte dell’hockey che è bussines. Come giocatore non ci penso. Comunque se volevano farmi giocare in terza linea e pagarmi quello che mi pagavano è una loro scelta, è un loro errore.”
Re: Dan Fritsche
Soliti giornalisti che con le loro interviste vogliono creare dei casi. Ma strano solo con l'HCL!!!
Re: Dan Fritsche
Quello che no capisco e come si possa acquistare un giocatore il mese di maggio e il mese di novembre cederlo perché non adatto al progetto. Ma il ds e lo staff tecnico si fumavano delle cartine geografiche?