No Billag
Inviato: 11 dic 2017, 16:36
Messaggio concernente l’iniziativa popolare «Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)»
Compendio
L’iniziativa popolare federale «Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)» è stata depositata l’11 dicembre 2015 con 112 191 firme valide. Il suo obiettivo è abolire il canone di ricezione per le emittenti radiotelevisive titolari di una concessione con un mandato di prestazioni. Il Consiglio federale è dell’avviso che nell’ambito dei media la Svizzera necessita di un servizio pubblico completo, che non può essere finanziato esclusivamente attraverso introiti commerciali. Pertanto, respinge l’iniziativa.
Contenuto dell’iniziativa
L’obiettivo dell’iniziativa popolare «Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)» è far sì che in futuro le emittenti radiotelevisive attualmente titolari di una concessione con partecipazione al canone non percepiscano più i proventi del canone di ricezione e che sia abolito anche qualsiasi sussidio diretto a beneficio delle emittenti radiotelevisive.
Affermando che la Società svizzera di radiotelevisione (SSR) gode di un «quasimonopolio» sul settore, i promotori dell’iniziativa aspirano a un cambiamento di sistema che permetta una concorrenza leale tra i media.
Pregi e difetti dell’iniziativa
L’iniziativa mira a creare un paesaggio mediatico che anche nel settore della radiotelevisione segua esclusivamente la logica dell’economia di mercato. Non vi sarebbero più le distorsioni di mercato odierne, dovute al finanziamento attraverso il canone. Inoltre, le economie domestiche e le imprese sarebbero sgravate dall’obbligo di pagare il canone di ricezione e potrebbero disporre di tale importo per altri scopi. Il Consiglio federale è tuttavia giunto alla conclusione che l’attuazione dell’iniziativa trasformerebbe radicalmente la piazza mediatica svizzera. Non esisterebbe più un’offerta di programmi radiotelevisivi equivalente in tutte le regioni linguistiche.
Pertanto, non condivide l’obiettivo dei promotori dell’iniziativa.
Il servizio pubblico nell’ambito dei media elettronici scomparirebbe e l’esistenza di molte delle emittenti attuali verrebbe messa a repentaglio. Inoltre, la pluralità delle opinioni e dell’offerta nella radiotelevisione diminuirebbe, con ripercussioni anche sul giornalismo di qualità. L’odierno sistema del canone di ricezione o, più precisamente, l’attuale prassi di finanziamento del servizio pubblico garantisce l’esistenza dei mezzi di comunicazione elettronica, il cui apporto è rilevante per il processo di formazione dell’opinione e della volontà nella democrazia e per lo sviluppo culturale. La SSR, in quanto indipendente da interessi economici o politici, è tenuta ad assicurare un’offerta pluralista, attenta anche alle esigenze delle minoranze.
Per quanto riguarda il settore televisivo, oltretutto, l’accettazione dell’iniziativa renderebbe praticamente impossibile mantenere in Svizzera un’offerta televisiva in grado di competere con le emittenti dei Paesi limitrofi. Di conseguenza, con ogni probabilità gli introiti pubblicitari tenderebbero sempre di più a defluire all’estero.
Proposta del Consiglio federale
Il Consiglio federale propone alle Camere federali di raccomandare al Popolo e ai Cantoni di respingere l’iniziativa popolare federale «Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)».
Testo dell'iniziativa
Iniziativa popolare federale 'Sì all'abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)'
La Costituzione federale1 è modificata come segue:
Art. 93 cpv. 2–6
2 Ex cpv. 3
3 La Confederazione mette periodicamente all'asta concessioni per la radio e la televisione.
4 La Confederazione non sovvenziona alcuna emittente radiofonica o televisiva. Può remunerare la diffusione di comunicazioni ufficiali urgenti.
5 La Confederazione o terzi da essa incaricati non possono riscuotere canoni.
6 In tempo di pace la Confederazione non gestisce emittenti radiofoniche e televisive proprie.
Art. 197 n. 122
12. Disposizione transitoria dell'art. 93 cpv. 3–6
1 Se l'entrata in vigore delle disposizioni legali è successiva al 1° gennaio 2018, entro tale data il Consiglio federale emana le necessarie disposizioni d'esecuzione.
2 Se l'articolo 93 capoversi 3–6 è accettato dopo il 1° gennaio 2018, le disposizioni d'esecuzione entrano in vigore il 1° gennaio dell'anno successivo alla votazione.
3 Alla data d'entrata in vigore delle disposizioni legali le concessioni con partecipazione al canone sono revocate senza indennizzo. Sono fatte salve le pretese di indennizzo per i diritti acquisiti coperti dalla garanzia della proprietà.
1 RS 101
2 Il numero definitivo della presente disposizione transitoria sarà stabilito dalla Cancelleria federale dopo la votazione popolare.
Compendio
L’iniziativa popolare federale «Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)» è stata depositata l’11 dicembre 2015 con 112 191 firme valide. Il suo obiettivo è abolire il canone di ricezione per le emittenti radiotelevisive titolari di una concessione con un mandato di prestazioni. Il Consiglio federale è dell’avviso che nell’ambito dei media la Svizzera necessita di un servizio pubblico completo, che non può essere finanziato esclusivamente attraverso introiti commerciali. Pertanto, respinge l’iniziativa.
Contenuto dell’iniziativa
L’obiettivo dell’iniziativa popolare «Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)» è far sì che in futuro le emittenti radiotelevisive attualmente titolari di una concessione con partecipazione al canone non percepiscano più i proventi del canone di ricezione e che sia abolito anche qualsiasi sussidio diretto a beneficio delle emittenti radiotelevisive.
Affermando che la Società svizzera di radiotelevisione (SSR) gode di un «quasimonopolio» sul settore, i promotori dell’iniziativa aspirano a un cambiamento di sistema che permetta una concorrenza leale tra i media.
Pregi e difetti dell’iniziativa
L’iniziativa mira a creare un paesaggio mediatico che anche nel settore della radiotelevisione segua esclusivamente la logica dell’economia di mercato. Non vi sarebbero più le distorsioni di mercato odierne, dovute al finanziamento attraverso il canone. Inoltre, le economie domestiche e le imprese sarebbero sgravate dall’obbligo di pagare il canone di ricezione e potrebbero disporre di tale importo per altri scopi. Il Consiglio federale è tuttavia giunto alla conclusione che l’attuazione dell’iniziativa trasformerebbe radicalmente la piazza mediatica svizzera. Non esisterebbe più un’offerta di programmi radiotelevisivi equivalente in tutte le regioni linguistiche.
Pertanto, non condivide l’obiettivo dei promotori dell’iniziativa.
Il servizio pubblico nell’ambito dei media elettronici scomparirebbe e l’esistenza di molte delle emittenti attuali verrebbe messa a repentaglio. Inoltre, la pluralità delle opinioni e dell’offerta nella radiotelevisione diminuirebbe, con ripercussioni anche sul giornalismo di qualità. L’odierno sistema del canone di ricezione o, più precisamente, l’attuale prassi di finanziamento del servizio pubblico garantisce l’esistenza dei mezzi di comunicazione elettronica, il cui apporto è rilevante per il processo di formazione dell’opinione e della volontà nella democrazia e per lo sviluppo culturale. La SSR, in quanto indipendente da interessi economici o politici, è tenuta ad assicurare un’offerta pluralista, attenta anche alle esigenze delle minoranze.
Per quanto riguarda il settore televisivo, oltretutto, l’accettazione dell’iniziativa renderebbe praticamente impossibile mantenere in Svizzera un’offerta televisiva in grado di competere con le emittenti dei Paesi limitrofi. Di conseguenza, con ogni probabilità gli introiti pubblicitari tenderebbero sempre di più a defluire all’estero.
Proposta del Consiglio federale
Il Consiglio federale propone alle Camere federali di raccomandare al Popolo e ai Cantoni di respingere l’iniziativa popolare federale «Sì all’abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)».
Testo dell'iniziativa
Iniziativa popolare federale 'Sì all'abolizione del canone radiotelevisivo (Abolizione del canone Billag)'
La Costituzione federale1 è modificata come segue:
Art. 93 cpv. 2–6
2 Ex cpv. 3
3 La Confederazione mette periodicamente all'asta concessioni per la radio e la televisione.
4 La Confederazione non sovvenziona alcuna emittente radiofonica o televisiva. Può remunerare la diffusione di comunicazioni ufficiali urgenti.
5 La Confederazione o terzi da essa incaricati non possono riscuotere canoni.
6 In tempo di pace la Confederazione non gestisce emittenti radiofoniche e televisive proprie.
Art. 197 n. 122
12. Disposizione transitoria dell'art. 93 cpv. 3–6
1 Se l'entrata in vigore delle disposizioni legali è successiva al 1° gennaio 2018, entro tale data il Consiglio federale emana le necessarie disposizioni d'esecuzione.
2 Se l'articolo 93 capoversi 3–6 è accettato dopo il 1° gennaio 2018, le disposizioni d'esecuzione entrano in vigore il 1° gennaio dell'anno successivo alla votazione.
3 Alla data d'entrata in vigore delle disposizioni legali le concessioni con partecipazione al canone sono revocate senza indennizzo. Sono fatte salve le pretese di indennizzo per i diritti acquisiti coperti dalla garanzia della proprietà.
1 RS 101
2 Il numero definitivo della presente disposizione transitoria sarà stabilito dalla Cancelleria federale dopo la votazione popolare.